PERCHÉ ABBIAMO IL CERVELLO?
Se Qualcuno che abita al piano di sopra, tra galassie e buchi neri, ha fatto in modo che noi uomini fossimo anche degli esseri pensanti, un valido motivo lo avrà pur avuto, altrimenti ci avrebbe fatto tutti acefali e la cosa sarebbe stata assolutamente normale, indifferente persino alle nostre madri. Io non credo che noi siamo nati da un progetto andato a male o, peggio ancora, da megalomania para-divina, né credo che siamo stati assemblati e generati dal caos mentre la terra era immersa nel brodo caliente che l’ha forgiata e formata. Se così fosse, mi dovrei domandare da dove sono spuntati tutti i vari componenti che ci compongono e come e da chi sono stati assemblati. E saremmo punto e da capo. In questo caso, credimi, non intendo indagare il mistero della creazione e dell’esistenza.
Troppo complicato e troppo affascinante per farlo senza troppa convinzione e preparazione. Ora, in queste quattro righe desidero solo affermare, presuntuosamente, che se noi uomini siamo stati dotati di un cervello non è per tenercelo a riposo, “pulito” e “sgombro”, sotto naftalina. Lo abbiamo avuto in dono per utilizzarlo al meglio delle sue potenzialità affinché questo misconosciuto marchingegno ci aiuti a comprendere il mistero della vita e, attraverso la conoscenza dei suoi straordinari ingranaggi e l’apprendimento dei suoi meravigliosi risvolti con cui si offre a noi quotidianamente, ci aiuti a renderla più vivibile. Tutto qui!
Se poi qualcuno lo adopera per costruire gabbie per topi, visto che i sensibili e intelligenti topi non si auto costruiscono le loro prigioni, quello è un altro modo di usare il cervello, non per edificare l’avvenire, ma per distruggere il presente e il futuro dell’uomo e della terra.
Ultimi commenti
Quando si realizza tutto con amore ,il risultato brilla come stella ,come bagliori in mare,come fari nella notte.Complimenti
Grazie, gentilissima Angela, benvenuta nel mio sito.
Delicata, magica.Il dolore lieve
Oltre l'Universo conosciuto c'è tutto ciò che noi ignoriamo. Grazie, gentile Marco, per il suo intervento.