LA RICETTA DI PIERO
Ho fotografato questa frase, scritta sul muro di un vecchio palazzo di Palermo, perchè ha pungolato la parte più romantica della mia fantasia. Dietro la dichiarazione di un imbrattatore di muri ho intravisto la storia d'amore di due studenti costretti a vivere in città, lontano dalle loro famiglie e dai loro luoghi d'origine. Per ovvie ragioni hanno scelto di abitare nelle adiacenze delle numerose Facoltà Universitarie site in Viale delle Scienze.
Considerando le moltissime case-pensioni condivise in quella zona dagli studenti provenienti dalla provincia, non mi è stato difficile immaginare un'intensa e tenera storia d'amore tra due giovani, interrotta dalle vacanze scolastiche e dai rientri in famiglia nei fine settimana.
Non mi è stato difficile percepire la loro inquietudine durante la momentanea lontananza. Il vandalo Piero denuncia pubblicamente la sua condizione di malessere e il metodo trovato per superarla indenne.
LA RICETTA DI PIERO
(Se penso a stare bene
mi vieni in mente tu
ti amo Piero)
Immagino che il Piero di questa storia
sentisse troppo
freddo
quando la sua dolcissima lei
non gli copriva il cuore coi suoi baci
o non lo destava col solito sorriso
e il solito caffè
E penso che il Piero che m’invento
si sentisse maledettamente solo
quando lei si allontanava dal suo castello
per un giorno intero
o per un solo attimo
Quella dolorosa solitudine
lui la chiamava malattia
Giorno dopo giorno
Piero appassiva come foglia in autunno
quando lei tornava a farsi nuvola
nel suo paesino di montagna
La cercava nei suoi sogni
e spesso la trovava nei suoi incubi
Comprese
che il desiderarla non gli bastava più
Aveva bisogno dei suoi occhi
e del suo profumo
Aveva bisogno delle sue braccia
per non essere pulviscolo nel vento
o frutto che traballa appeso al ramo
Quando
sentiva urlare la memoria
Piero spalancava la porta del suo cuore
e si rintanava tra i ricordi
In un oceano
di lacrime e di dubbi
cercava la sua isola e il suo Gange
il suo fiume e la sua pace
Bastava pensarla
in quel profumo
di pane fatto in casa
per sentirla pulsare nel suo sangue
Bastava pensarla
come nessun essere umano
aveva mai pensato alla sua donna
alla sua vita
alla sua storia
per sentire la lontananza svanire
tra i sapori acerbi dei suoi baci
La sua malattia sconfinava nell’assurdo
Quando comprese la forza del pensiero
Pietro volle condividere il segreto
che lo liberava dall’angoscia...
scrisse la ricetta miracolosa
in un muro della sua Palermo
e lentamente riprese a respirare
L’ansia svaniva
sulla scogliera della sua ragione
Piero non sentiva più l’anima strapparsi
quando la regina del suo tempo partiva
per il suo piccolo mondo di provincia
e lo lasciava solo con il gatto
tra i suoi libri
col gelsomino da innaffiare
Continuava a cercarla
nei suoi pensieri di goliarda
e per incanto la incontrava tra i
ricordi
tra i sospiri
tra le braccia
Nei giorni più grigi si chiedeva
di quale malattia soffrisse il cuore
Piero non sapeva
che la sua malattia non fosse così rara
e si chiamasse amore...
semplicemente amore.
Ultimi commenti
Quando si realizza tutto con amore ,il risultato brilla come stella ,come bagliori in mare,come fari nella notte.Complimenti
Grazie, gentilissima Angela, benvenuta nel mio sito.
Delicata, magica.Il dolore lieve
Oltre l'Universo conosciuto c'è tutto ciò che noi ignoriamo. Grazie, gentile Marco, per il suo intervento.