Ultimamente è insorta in me una problematica quasi esistenziale che, fortunatamente, non mi procura insonnia o fastidiosi pensieri da boia.
Dunque: il problema è questo. Non sono ancora riuscito a comprenderne il meccanismo psicologico-risorgimentale di tutta quella categoria di critici, moralisti e ben pensanti occasionali che affollano le bacheche dei network. La perplessità nasce
dal constatare che molti frequentatori di queste pagine virtuali svolgono la stessa funzione dei vulcani spenti. Ci sono, perché sono dei curiosi ad oltranza e anche perché non hanno un cazzo da fare. Sono sempre lì, come sentinelle della
morale altrui. Se socchiudi la porta te li ritrovi dentro le tue idee e dentro le tue stesse parole. Li conosciamo. Abbiamo seguito la loro evoluzione e quindi siamo consapevoli che nel tempo hanno sparato un sacco di cazzate. Sappiamo anche che se ne stanno
rintanati dietro i loro monitor a curiosare tra le pagine dei loro amici virtuali. Quello che rompe i coglioni è che al momento opportuno insorgono, esplodono, obiettano, hanno un consiglio pronto e impacchettato da offrire agli altri. Loro sono i buoni,
gli onesti, gli intellettuali. Gli altri sono tutti degli zombie che pensanoe e scrivono cavolate.
Questi pseudo santi eruttano sentenze e
parole mielose tra lapilli e consigli stomachevoli copiati da chissà dove e incollati nelle bacheche dei peccatori di turno. Il tutto per amore del prossimo. Solo per amore. Questi vulcani telecomandati cercano le crepe sui muri del pianto per
introdurvi i loro semi di sapienza raccolti nei giardini del farweb, semi d’indottrinamento dozzinale che fanno crescere nei loro orticelli, come fossero cavoli o ravanelli, per
poi svenderli nei mercati dell’imbecillità e della presunzione. E se per caso, i peccatori a cui sono dirette le loro prefiche non gradiscono tali doni, allora si offendono, ti cancellano dalle loro amicizie e se ne vanno nel paese del vaffa…
di loro spontaneità.
Negli animi dei moltissimi difensori della morale altrui aleggia spavaldo il desiderio di migliorare l’uomo
partendo dalla sua coscienza e dalla sua dottrina, “come avveniva nei discorsi di quei quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo”, di paolina memoria. Questo è il bello di Facebook e di tutti quei network dove viene concessa libertà
di parola, libertà di stampa, libertà di rompere i coglioni al prossimo e sentirsi appagati.
Ultimi commenti
Quando si realizza tutto con amore ,il risultato brilla come stella ,come bagliori in mare,come fari nella notte.Complimenti
Grazie, gentilissima Angela, benvenuta nel mio sito.
Delicata, magica.Il dolore lieve
Oltre l'Universo conosciuto c'è tutto ciò che noi ignoriamo. Grazie, gentile Marco, per il suo intervento.